La felicità è una power skill: come allenarla per aumentare produttività e benessere

Oggi voglio parlarti di un concetto che spero rivoluzionerà il tuo approccio allo sviluppo personale. Ti avverto, la tocco pianissimo.

Sai che sempre più spesso si parla di “soft skill”? Beh, le soft skill non esistono. O meglio, di soft non hanno proprio un bel niente. Parliamo piuttosto di capacità umane essenziali, come suggerisce Susan David, o – se vogliamo restare sull’inglese – di power skill.

Cosa sono le power skill e perché la felicità è una di queste?

Le power skills sono quelle competenze trasversali che fanno davvero la differenza nel mondo del lavoro al giorno d’oggi. Pensaci un attimo: in un’epoca in cui l’automazione e l’intelligenza artificiale stanno prendendo piede, cosa ci distingue veramente come esseri umani?

La risposta è semplice: la nostra capacità di navigare nella complessità, collaborare efficacemente, essere creativi, empatici, resilienti, antifragili e, sorprendentemente, felici. Sì, hai letto bene. La felicità non è solo uno stato d’animo desiderabile, ma una competenza da sviluppare ed allenare. Una vera e propria power skill!

Il legame tra felicità, produttività e successo professionale

Forse ti starai chiedendo: “Ok Valeria, ma che c’entra la felicità con il mio lavoro o la mia azienda?” Beh, lascia che ti racconti qualcosa che dovrebbe far riflettere.

Diversi studi hanno dimostrato che le persone felici sono:

  • Il 31% più produttive
  • 3 volte più creative
  • Vendono il 37% in più
  • Hanno il 40% di probabilità in più di essere promosse

Ma non finisce qui. Le persone felici tendono anche a:

  • Prendere decisioni migliori
  • Collaborare più efficacemente con i colleghi
  • Gestire meglio lo stress e le situazioni di crisi
  • Essere più innovative e aperte al cambiamento

In pratica, la felicità è come un superpotere, un’armatura emotiva per affrontare le sfide. È un vero e proprio magnete per relazioni positive e profonde, sia nella vita personale che professionale.

La felicità come vantaggio competitivo al lavoro

È preoccupante constatare quante persone si dichiarino insoddisfatte o addirittura infelici sul posto di lavoro. Secondo il report Gallup “State of the Global Workplace 2024”, la situazione è tutt’altro che rosea:

  • Solo il 23% dei lavoratori a livello globale si considera coinvolto nel proprio lavoro.
  • In Italia il livello di engagement si ferma al 8%
  • Il 66% dei lavoratori nel nostro Paese si dichiara “quietamente disimpegnato”, ovvero psicologicamente distaccato dal proprio lavoro e dall’organizzazione.
  • Addirittura il 25% dei lavoratori italiani si definisce “attivamente disimpegnato”, manifestando risentimento e potenzialmente sabotando gli sforzi dei colleghi e dell’azienda.

Questi dati sono allarmanti, soprattutto considerando che molti di noi trascorrono la maggior parte delle ore di veglia al lavoro. Si tratta di un enorme spreco di potenziale umano e di energia creativa.

Ma c’è una buona notizia: le aziende stanno iniziando a riconoscere il valore della felicità al lavoro. Tutte le ricerche e le esperienze degli ultimi anni mostrano che il miglioramento della felicità offre significativi aumenti di profitto, produttività e innovazione, oltre a notevoli risparmi nei costi.

Come allenare la felicità: da emozione a competenza

Ora, so cosa stai pensando: “Bello tutto ciò, ma come si fa ad essere felici a comando?” Ed è qui che entra in gioco il concetto di felicità come power skill.

La buona notizia è che la felicità, proprio come un muscolo, può essere allenata. Non si tratta di fingere di essere allegri 24/7 o di ignorare le difficoltà della vita. Si tratta piuttosto di sviluppare una serie di abitudini e atteggiamenti che, nel tempo, ci permettono di:

  1. Aumentare la nostra resilienza emotiva: imparare a gestire meglio lo stress e le emozioni spiacevoli.
  2. Coltivare la gratitudine: focalizzarci sugli aspetti positivi della nostra vita, per quanto piccoli possano sembrare.
  3. Stare nel qui ed ora: essere più presenti nel momento, riducendo l’ansia per il futuro o i rimpianti per il passato.
  4. Sviluppare relazioni positive: migliorare le nostre capacità di comunicazione e empatia.
  5. Definire obiettivi significativi: allineare i nostri sforzi professionali con i nostri valori e passioni.

Il ruolo della felicità nel work-life balance e nella salute

Parliamoci chiaro: il confine tra vita personale e professionale è sempre più sfumato. Soprattutto dopo la pandemia, con l’aumento dello smart working, molti di noi si trovano a dover gestire una fusione quasi totale tra questi due ambiti.

Ed è proprio qui che la felicità come power skill diventa cruciale. Quando impari a coltivare la felicità, non stai solo migliorando le tue performance lavorative, ma stai anche gettando le basi per una vita più equilibrata e soddisfacente nel suo complesso.

Ma c’è di più: la felicità ha un impatto diretto sulla nostra salute. Le persone più felici generalmente hanno una salute migliore e vivono più a lungo rispetto ai loro coetanei meno felici. Hanno circa la metà delle probabilità di prendere un raffreddore e hanno il 50% in meno di rischio di vivere un evento cardiovascolare, come un infarto o un ictus.

Immagina di poter affrontare le sfide quotidiane con più energia e ottimismo. Di saper gestire meglio i conflitti, sia in ufficio che a casa. Di riuscire a staccare veramente quando è il momento di rilassarsi, senza portarti dietro lo stress del lavoro.

L’impatto della felicità sulle relazioni e sulla vita personale

La felicità non influenza solo il nostro lavoro, ma ha un impatto profondo anche sulle nostre relazioni personali. Quando siamo felici:

  • Creiamo rapporti equilibrati in cui tutte le parti si sentono bene, al sicuro, valorizzate e amate.
  • Passiamo il tempo con gli altri in modo migliore, desiderando giocare, parlare e condividere momenti.
  • Siamo più propensi a comportamenti pro-sociali, come fare donazioni e aiutare gli altri.
  • Comunichiamo meglio, comprendiamo di più gli altri e abbiamo relazioni più autentiche.
  • Progettiamo il futuro con più ottimismo, sia da soli che con il nostro partner.

In pratica, la felicità agisce come un catalizzatore per relazioni più profonde e significative in ogni aspetto della nostra vita.

Strategie pratiche per allenare la felicità

Ok, passiamo alla pratica. Ecco alcune strategie che puoi iniziare ad applicare da subito per allenare la tua felicità:

  1. Il diario della gratitudine: Ogni sera, scrivi tre cose per cui sei grato/a. Possono essere grandi conquiste o piccoli momenti di gioia. L’importante è focalizzarsi sul positivo.
  2. La tecnica del “what went well”: Alla fine della giornata lavorativa, prenditi 5 minuti per riflettere su cosa è andato bene. Anche nelle giornate più difficili, c’è sempre qualcosa di positivo da cui imparare.
  3. Meditazione mindfulness: Dedica qualche minuto al giorno alla meditazione. Non devi essere un/a esperto/a: esistono molte app e guide online per principianti. La mindfulness ti aiuterà a essere più presente e meno reattivo allo stress.
  4. Random acts of kindness: Ogni giorno, compi un atto di gentilezza inaspettato. Può essere qualcosa di semplice come un complimento sincero a un collega o un caffè offerto a uno sconosciuto. La gentilezza ha un effetto boomerang sulla nostra felicità.
  5. Definisci il tuo “perché”: Prendi carta e penna e scrivi qual è il tuo scopo, la tua missione personale. Perché fai quello che fai? Cosa vorresti lasciare come tuo contributo al mondo? Avere chiaro il proprio “perché” dà un senso di direzione e soddisfazione profonda.

Questi sono alcuni spunti per iniziare a creare il tuo allenamento personalizzato. Non è detto che tutto si adatti a te e alle tue esigenze. La parola d’ordine è: sperimentazione. Parti dalla strategia che ti stuzzica di più, prova, osserva e valuta.

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